Vento d’Africa

Bianca è la scogliera e verso il mare

si adagia levigata e la Bellezza

dell’estate insieme al vento caldo canta

.

Solitaria nell’ora senza schiamazzi

in un primo pomeriggio di metà estate

di un giorno senza batticuore

che nulla mi porta a conservare

 

E mentre l’attraverso andando verso il mare

il contrasto osservo

tra l’abbronzatura dei miei piedi

e la sua potenza soda e bianca  

e intanto il sole forte entrambe tocca

.

Ondeggio

libera di essere ciò che sono

e senza più paura del tempo che m’ha cambiato

il frinire della cicala sull’albero

alle mie spalle lascio

davanti a me ho solo il mare

.

Vento d’Africa

che in questa terra di passioni estreme

sin dagli albori m’accompagna

e la mia pelle sfiora fino a pettinare

l’immensità del mare

e mentre sempre di più all’acqua m’avvicino

a socchiudere gli occhi di piacere mi conduce

.

E così gettando

finalmente la veste del bisogno

nel fuoco Sacro

della fiamma che ogni cosa cambia

m’accorgo

che per sentirmi forte e degna

non ho più l’urgenza

d’essere necessariamente bella

.

Vento d’Africa

 

tiziana mignosa

luglio duemilaventitre

.

Dedicata alla scogliera piatta di Ognina e alla mia crescita spirituale

Dejavu

Quando il luogo

che i tuoi passi per la prima volta incontra

ti accoglie come fosse

abbraccio rinnovato

e non nuovo come t’aspettavi

ti ritrovi a domandarti

che natura abbia quella sinfonia nota

che misteriosamente ogni tua cellula pervade

.

Quel batticuore allora

dall’incanto potrebbe poi sfociare

in radici forti

che di Luci e d’ombra

nel susseguirsi di paure e desideri

silenziosamente si ritrae per poi espandersi

attingendo sano nutrimento

in vite ormai lontane e già vissute

.

Altre volte è invece

semplice Bellezza

che risuonando con l’altra già presente

nella tua essenza primordiale

avvinghiata alla cadenza regolare

del campanile in lontananza e alla natura in festa

ai gentili turbamenti del presente si collega

e magicamente un abbraccio puro crea

.

tiziana mignosa

ottobre duemilaventuno

.

Note dell’autrice: quando per la prima volta sono arrivata a Rosciolo ho subito provato un senso di familiarità che mi ha indotto a pensare che probabilmente mi trovavo di fronte a un dejavu, la nota sensazione che quello che si sta sperimentando sia già stato vissuto, in questa o altre vite, come una sorta di anomala e inspiegabile replica. Subito dopo, però, mi sono chiesta se invece tutto quel tumulto emozionale che provavo non fosse semplicemente perché quella Bellezza e semplicità che invadeva i miei occhi e il mio sentire si miscelava a quella già esistente in me grazie alle precedenti esperienze vissute.

Non so cosa realmente sia accaduto in quei giorni, rimane il mistero, ma la poesia per questo delizioso paesino fuori dal tempo e pieno di anime belle è comunque nata.

Grazie Rosciolo!